Frasario del "Sappadino"

Ans, kans, hunderttausnt. Berter saint et schtane.

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Ver de plodar

Lieba plodar, hietz saimr asou bait, hietz lòss i’s! Noch drai johr orbat òn i’s derpòckt, insra schproche in geschribna berter inzeschpeirn. Pit deer orbat belln mier s’plodarisch, insra bèlt rettn unt aufpabohrn, baal pit deer schproche ònt maina mamme unt maina none unt de none va mainder non geredt unt derzeilt. Pit deer schproche pin i aufgebòcsn, des is a taal fa mier unt fa maime lebm unt fan enkerme ah. I òn’s sicher et ame niedn rècht gemòcht, òber dier kennt’s òla verpessern, benn dier bellt. Dier bisst’s sèlber, de bèlt is de bèlt, der mentsch is der mentsch, pit me guitn unt me letzn. “Mier lòssn icht hintn unt nèmmin icht mite”, òt maina none òlbm gesok, òber s’is et bohr, hintn lòssn mier lai s’guite, s’letze beart vergèssn unt mite nèmmin mier, zan glickn, ichtet!

Per gli accademici

Non siate critici o offesi dal nostro lavoro. Non voglio essere una filologa, né una linguista né un’accademica, solo una “studiosa popolare” e il nostro lavoro lo voglio definire “scientifico-popolare”. Scientifico per non sminuire troppo l’enorme mole di pensiero che sta alla base, popolare perché è nato ed è stato dedicato alla gente comune, semplice, non alle persone ignoranti ma neppure a quelle “acculturate”, è dedicato a chi vuole imparare la nostra lingua e alle persone curiose, in senso positivo!

Per gli altri lettori

Grazie per essere curiosi e per aver scelto di leggere questo frasario. Alcune frasi le definirei neutre, servono da base per le parole, altre forse vi faranno pensare. In quasi tutte sento la voce della mia gente in sottofondo. Complessivamente spero sia una lettura piacevole, che aiuti anche ad avvicinarsi al modo di essere “sappadino”, perché tutti sappiamo che la lingua con cui cresciamo rimane per sempre parte di noi e contribuisce a formarci, sta alla base del nostro essere uomo e donna.

Ringraziamenti

Il nostro primo ringraziamento va al Comune di Sappada e alla Regione Veneto che hanno permesso questa pubblicazione per mezzo della legge nazionale 482/99, “Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche”, iniziative per l’anno 2003. Ringrazio di cuore le mie zie che ci hanno supportato con grande pazienza e sensibilità, ringrazio la mia collaboratrice Marcella per avermi incoraggiato e fornito un valido supporto tecnico e ringrazio di cuore tutte le famiglie sappadine che hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto, dedicando molte ore alla revisione del frasario e infine ringrazio Francesco Pomarè e Fabiana Piller Rosina per le splendide fotografie.

Da parte mia un grazie a Cristina che mi ha coinvolto in questo bellissimo e lungo lavoro e ai miei informatori, che con grandissima pazienza mi hanno aiutato nella codificazione grammaticale e ortografica del nostro dialetto, che noi giovani vogliamo imparare e continuare a parlare!

Cristina Kratter e Marcella Benedetti

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