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La religiosità dei sappadini è sempre stata intima e profonda: in passato le preghiere erano recitate in tedesco e il saluto principale era Gelopsis Chrischtis (sia lodato Gesù Cristo), a cui si risponde In eabichkait (sempre sia lodato). 

Sebbene la popolazione si sentisse italiana, la lingua utilizzata quotidianamente era il sappadino e gli stessi parroci, eletti dai capifamiglia secondo la consuetudine del giuspatronato tra una rosa di nomi proposti dalla curia, dovevano conoscere il tedesco (molti provenivano da Sauris).

Testimonianza della religiosità della popolazione sono le tre chiese (Santa Margherita, la patrona, Sant’Osvaldo, dedicatario della chiesa di Cima Sappada, e il santuario Regina Pacis), le numerose cappelle (maindlan) piccole e grandi, i crocefissi lignei (kraize) distribuiti in paese e nei campi e le molte processioni tuttora praticate.

Cappella Sant'Antonio a Sappada


Cappella di Sant’Antonio in Borgata Bach
Schant’Antòni maindl pa Pòch

Ognuna delle quindici borgate presenta infatti una chiesetta, più o meno grande: da sempre i sappadini hanno voluto dimostrare così la propria gratitudine alla Madonna e ai Santi per l’aiuto concesso nei momenti di bisogno e la protezione dalle avversità e dai pericoli.

Il 21 luglio 2013 è stata trasmessa su Rai Uno la S. Messa dalla chiesa parrocchiale di S. Margherita v.m. di Sappada / Plodn. La S. Messa è stata concelebrata dal parroco don Michele Molaro, don Pietro Romanello, don Giuseppe Quinz e Padre Sergej e accompagnata dai canti della Corale parrocchiale S. Cecilia.

Video della Messa a Sappada nel 2013